IL CASTELLUM DE PRATA E LE RELIQUIE DI SANT'ILARIONE

HOME PAGE DI PRATA

Capitolo III - Il Castellum de Prata dal XIII sec. ad oggi


Rationes Decimarum Italiae "Aprutium-Molisium"
Le Decime dei secoli XIII-XIV a cura di Pietro Sella, Città del Vaticano 1936. Questo volume contiene le più antiche decime degli Abruzzi e del Molise, tratte quasi tutte dalle Collettorie dell'Archivio Vaticano.
Nell'introduzione all'opera, l'auto- tore avverte che per i nomi dei santi si sono lasciate le forme originali del testo, spesso molto alterate e talora certamente  errate,  perché una  correzione avrebbe portato ad interpreta- zioni  non sicure e non corrispon-

    

LEGGI

Apri pagina

denti alle forme dialettali locali. Questa pubblicazione fa luce sulla situazione determinatasi agli inizi del secolo XIV e ci documenta della Diocesi di Chieti negli anni 1308, 1324-25, di quanti denari pagavano i chierici di Prata al Vescovo.
In particolare ci porta a conoscenza che per la decima dell'anno 1308, rif. 3501): I chierici del Castro di Prata per le loro chiese che valgono 11 once e mezzo, pagarono Tareni 7 e mezzo.
Per la decima dell'anno 1324, rif. 3602): Parimenti del detto giorno, del detto mese, presso il detto luogo, i chierici di Prata pagarono ai detti subcollettori, la detta decima per se e per le loro chiese del detto luogo in detti carlini d'argento Tareni 4 e mezzo.
Per le decime dell'anno 1324-1325 in Prata
rif. 3918): Chiesa di Santa Maria del Casale.
rif. 3919): Chiesa di San Pietro
rif. 1920): Chiesa di San Nicola
pagarono Tareni 4 e mezzo
rif. 3921): non pagarono per la Chiesa di San Vittorio
rif. 3922): non pagarono per la Chiesa di San Silvestro
rif. 3923): non pagarono per la Chiesa di San Giorgio
rif. 3924): non pagarono per la Chiesa di Santa Maria
Questi documenti sono antecedenti alla traslazione del corpo di San Nicola Greco, avvenuta il 7 Agosto del 1338, nella chiesa di San Francesco dei Minori Conventuali di Guardiagrele, che lo proclamò suo patrono.


Nicola Cavaliere, Monachesimo Fra Sangro e Aventino
"BENEDETTINI CELESTINI CAP- CINI IN TERRA GYPSI" ed. Tracce 2002
Nell'interessante volume di Nicola Cavaliere,  viene fatta un'attenta ricognizione del territorio sul fenomeno del monachesimo in un'area storica ben definita: quella che si estende sul versante orientale della Maiella, cogliendone, tutto il suo significato alla radice, nella sua genesi e nella sua evoluzione.

    

LA TORRETTA E IL LAGO

Apri pagina

Leggendo i Regesti Celestini di Ludovico Zanotti "DIGESTUM SCRIPTURARUM COELESTINAE CONGREGATIONIS"  Tomo II,   attraverso un atto notarile, alla pagina 768 dell'odierna edizione, tradotta da Nicola Cavaliere nell'opera citata, si viene a conoscenza che l'arciprete della Chiesa di Santa Maria di Casoli era Don Borde di Prata.


LEGGI

A. Masciantonio

Leggi

<<

 

Interessanti notizie storiche del Feudo di Prata dal XV al XIX secolo (Antonello  Masciantonio - "Casoli Comunità" Nov.- Dic. 2001)


PRATA OGGI


Prata, da importante centro religioso a zona SIC • Il Castellum de Prata, nominato già nel IX secolo, nel "Memoratorium" dell'Abate Bertario, era un antico avamposto militare di epoca longobarda, divenuta poi una fortezza, con passaggi sotterranei che consentivano agli assediati di fuggire lungo il fiume o di rifugiarsi nei folti boschi limitrofi. Intorno al 980 una Comunità di Monaci italo-greci provenienti dalla Calabria, vi aveva edificato un

    

LA TORRETTA E IL LAGO

Apri pagina

monastero, che molto probabilmente era rimasto attivo fino al XIII secolo. Attualmente di tutto l'antico complesso architettonico dell'epoca, possiamo vedere solo una torre tronca resa tale dal tempo. Questo luogo, ancor oggi suscita nella tradizione orale della nostra gente, racconti favolosi, leggendari e delittuosi, ma è prima di tutto un luogo Sacro.

LA DIGA

Apri pagina

L'assetto attuale del territorio, non corrisponde a quello dell'antica Prata, avvenimenti come frane e alluvioni, avevano già da tempo cambiato la morfologia della zona; basti pensare alla distruzione dell'intero paese di Civitella Messer Raimondo, che poi fu ricostruita più a nord.  Nel 1958, avveniva 

la più imponente trasformazione di questo luogo dovuta dalla costruzione della diga, realizzata dall' A.C.E.A. per creare il nuovo bacino idroelettrico. Quest'opera, oltre a modificare radicalmente il territorio, per la presenza del lago artificiale, ha anche seppellito un tesoro archeologico di un certo spessore. Si tratta della Necropoli nei pressi della diga; si racconta infatti, che durante i lavori vennero alla luce reperti come: colonne, capitelli, pietre con epigrafi di grande valore, monete d'epoca e vasi che erano corredo funebre delle tombe. Molto probabilmente, della scoperta si preferì tacere, per non bloccare i lavori in corso, che stavano momentaneamente risolvendo il problema della disoccupazione e dell'emigrazione, di tanti operai dei nostri paesi e delle loro famiglie in difficoltà economiche croniche. 

    Nel 1999, i ruderi e parte dell'area circostante la Torre di Prata, sono stati donati dagli ultimi proprietari al Comune di Casoli. La donazione, accettata in sede di Consiglio Comunale con voti unanimi, è stata ritenuta utile e conveniente per la collettività, in quanto il manufatto una volta recuperato, potrà  essere : «punto panoramico e di osservazione  perchè si presenta come momento di valorizzazione turistico e culturale della Leccceta» (cit. Verbale Consiglio Comunale n. 55/99).    

     L'antica torretta dunque, è stata acquistata dal Comune, per essere trasformata in "punto di osservazione faunistica" nel centro della Lecceta di Casoli, questo, nell'ambito del progetto delle Oasi Tematiche, curato dal WWF Italia e finanziato  dal Patto Territoriale Sangro-Aventino per l'80% e che ha come fine, la riqualificazione delle aree fluviali intorno alla Riserva di Serranella e l'individuazione di percorsi escursionistici lungo l'asse fluviale con punto di arrivo al Lago di Casoli. 

  

    Sono stati realizzati fino ad oggi, i lavori relativi al primo lotto, che riguardano prevalentemente il consolidamento della muratura portante della Torretta. Con l'integrazione delle parti mancanti, sono tornati alla luce feritoie e gradini ricavati nello spessore della muratura; restano da realizzare i lavori già appaltati relativi al secondo lotto. Tra gli interventi progettuali proposti, è prevista anche la realizzazione di otto micropali 

    

I LAVORI DEL PRIMO LOTTO

Apri pagina

di fondazione (di cui due internamente alla torre), lunghi sette metri e uniti  tra loro in testa da un reticolo di travi che sarà realizzato sotto il tratto di muratura sul lato ovest.  


Segue : 

C o n c l u s  i o n i  >>


Pubblicato il 06-11-2004


Redazione casoli.org

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Autore: E. Cipolla - Coautrice: M. C. Ricci - Copyright 2004-2012

HOME PAGE DI PRATA