Fig. 3c.1 

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L O A D I N G   Fig 3c.1

Il Centro Storico

Fig. 3c.2

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L O A DI N G  Fig. 3c.2

Antica iconografia di Casoli presso l'Archivio di Stato di Chieti, da una pianta del XVIII sec.

Fig. 3c.3

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L O A D I N G   Fig. 3c.3

La Chiesa di S. Maria Maggiore e il Castello visti dall'alto.

Fig. 3c.4  

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L O A D I N G   Fig. 3c.4

A - Castello Medioevale
1 -  Torre altomedioevale ;
2-3-4 - Sviluppo del Castello dal XIV secolo (Orsini) ;
5-6 - Sviluppo del Castello dal XVII secolo (D'Aquino) ;
7-8-9-10 - Sviluppo del Castello partendo dalla Torre fino all'ultimo corpo di fabbrica del Palazzo Ducale.
B - Chiesa di S. M. Maggiore
Nasce nel XIV secolo a navata unica, diventa a tre navate in seguito ad un ampliamento nel XVIII secolo.

Fig. 3b.1

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LOADING Fig. 3b.1

Madonna con Bambino con a fianco San Giacinto e San Biagio, in un dipinto nel 1848 di Francesco Maria de Benedictis 

Fig. 3c.5  

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L O A D I N G   Fig. 3c.5

Le fasi di sviluppo del Castello dall'alto medioevo al XIX secolo

Fig. 3a.1

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L O A D I N G   Fig. 3a.1

 La Torre altomedioevale

La struttura alta 21 metri è a puntone, terminante con un'altana sormontata da un forte parapetto sostenuto da mensole in pietra trilobate. Il coronamento superiore (camminamento di ronda d'epoca angioina) costruito dopo l'innalzamento della torre, ha sostituito gli antichi merli guelfi che si trovavano ad un'altezza inferiore. 

Fig. 3a.2 

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L O A D I N G   Fig 3a.2

La stanza del Palazzo Ducale in cui soggiornava il poeta D'Annunzio quando era ospite di Pasquale Masciantonio. 

Il poeta, durante i suoi soggiorni in Abruzzo, veniva anche a Casoli. Ospite di Pasquale Masciantonio, alloggiava nel Palazzo Ducale, in un vano di circa 20 mq suddiviso in due stanze : lo studio e la  stanza da letto molto piccola, ma, sufficiente a contenere l'arredo necessario. L'ingresso alla stanza da letto è un'apertura a forma di cerchio ricavata nella parete divisoria delle due stanze (un'apertura che tra l'altro, richiama quelle che vediamo ancora oggi nel "Convento Michetti" a Francavilla) che all'epoca era chiusa semplicemente da una tenda. Le pareti bianche delle due stanze, coperte da scritte e versi  a matita del  poeta e dei suoi amici, sono un vero patrimonio letterario da salvaguardare. Al suo barbiere di Casoli (Peppino Mattè Giuliani), il poeta  aveva firmato la scritta sull'insegna in legno della bottega nel seguente modo: "Al pettine d'oro" (ad una estremità dell'insegna) "Al culto della bellezza" (sull'altra estremità). 

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