Il vero nome di Pietro
Cavallini (soprannominato il "Cavallino") era Pietro
de' Cerroni. Lavorò a Roma in quasi tutte le basiliche maggiori, per le opere di rinnovamento del primo Anno Santo nel
1300, ma le basiliche nelle quali egli lavorò sono andate quasi tutte perse: San Pietro in Vaticano fu demolita alla fine del
'400, San Giovanni in Laterano fu completamente rinnovata alla metà del
'600, San Paolo fuori le mura fu distrutta da un incendio nel
1823. Rimangono solo pochi frammenti di affreschi, realizzati tra il 1291 e il 1293 per le due chiese romane intitolate a Santa Maria in Trastevere e Santa Cecilia in
Trastevere. Dopo queste realizzazioni, la sua presenza è attestata tra i grandi decoratori del ciclo di affreschi realizzati alla metà dell’ultimo decennio del secolo nella Basilica Superiore di Assisi.
Secondo le notizie storiche, in quel periodo, furono sotto contratto con l’ordine francescano quattro pittori: il Cavallini, Giotto, Cimabue e l’artista assisiate Puccio Capanna. Ma quale sia stato il ruolo di ciascuno e cosa da essi realizzato, rimane un mistero. |