Quel tratto di strada che ancora oggi chiamiamo
in dialetto "la vutate de Cense", prende il nome da
Vincenzo Di Cola, un fabbro-ferraio che abitava in uno dei
fabbricati oggi situati all'interno della curva di sobborgo
Aventino.
"Censo", nato nel 1862, aveva un'officina per la produzione
di macchinari agricoli e per la lavorazione di opere in ferro quali:
cancelli, inferriate, recinzioni, parapetti, ecc.. La ringhiera di
Santa Maria Maggiore (che possiamo ancora oggi ammirare) realizzata
nel 1900 su disegno del Geom. Giustino De Cinque (lo stesso che
disegnò la fontana di S. Reparata), nacque proprio nell'officina Di
Cola, dove lavoravano parecchi operai. «Anche una ringhiera, in
paese - scrive Don Mario Di Cola nel volume "il muretto di S.
Reparata" - può essere una cosa importante e la sua messa in
opera può diventare un evento memorabile». Nelle due paginette,
del sopraccitato libro, dedicate alla balaustra in ferro della
Chiesa a Monte, di cui fu promotore il deputato ed organizzatore di
feste popolari Carminantonio Caniglia, leggiamo che alla sua messa
in opera, parteciparono altre tre persone: il muratore Pasquale
Marino, il pittore Luigi De Nobili ed il marmista-scalpellino
Francesco De Angelis, che scolpì una lapide, mai installata, per
ricordare l'evento. Il costo complessivo per la realizzazione e
messa in opera della ringhiera fu di Lire 296,20 di cui 225 andarono
a "Censo".
Dell'officina, Vincenzo Di Cola, curava
personalmente e prevalentemente i rapporti con i fornitori ed i
clienti e per un periodo di tempo andò in America, molto
probabilmente per acquisire conoscenze utili al suo lavoro, in
quell'occasione, riportò a Casoli anche uno dei primi grammofoni.
Aveva diverse proprietà terriere, incluso il terreno in
sobborgo Aventino, che si ritrovò diviso a metà appena dopo la
realizzazione della curva della nuova strada e che isolò gli edifici
esistenti all'interno della stessa "vutate".
Era figlio di Domenico Di Cola ed aveva anche un fratello di
nome Angelo (il nonno di Don Mario Di Cola). Mentre Angelo si
occupava delle campagne e dei mezzadri, Vincenzo era impegnato nella
conduzione dell'officina e partecipava attivamente alla vita politica
del paese, tant'é che ricoprì anche la carica di Consigliere
Comunale. Morì di polmonite all'età di 42 anni nel 1904.
Ringraziamo Francesco Stella, per averci fornito
gentilmente le notizie ed il ritratto del suo tris nonno Vincenzo. |