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La chiesa di San Pietro Apostolo in Roccasaclegna
Cenni Storici
La chiesa di San Pietro in
Roccascalegna sorge sopra uno sperone di roccia tra un insieme di
vecchie case ed il Castello Medioevale (finito di restaurare
recentemente ed importante come esempio di qualificata architettura
fortificata); le abitazioni arroccate alle falde della roccia, il
Castello e la Chiesa entrambi maestosamente collocati sulla stessa e la
suggestiva visione d’insieme che il panorama offre al visitatore,
appartengono ad un inestimabile patrimonio storico-architettonico che va
accuratamente recuperato e conservato. Osservando
attentamente la chiesa, sia all’interno che all’esterno si notano le
tracce degli interventi di epoche successive alla sua edificazione che
risale al 1411, come è indicato sull'arco del presbiterio. La
chiesa nasce in stile romanico in un’epoca in cui il romanico era ormai
già maturato; la posizione geografica nel nostro territorio ha sempre
avuto grande influenza sulla storia dell’arte, infatti l’Abruzzo posto
nel mezzo dell’Italia tra l’Appennino e l’Adriatico fu isolato dal resto
della penisola e la via del mare che doveva mettere in comunicazione con
l’oriente, per mancanza di grandi città costiere invece di essere il
tramite più facile di commercio e di civiltà divenne a sua volta un
ostacolo. S. Pietro era all’origine molto semplice: una navata centrale
a tre campate con due laterali di metà larghezza rispetto alla
principale ; pilastri a base rettangolare lisci senza modanature e senza
zoccoli in pietra; un presbiterio leggermente inclinato a sinistra
rispetto al corpo della navata centrale guardando dall’ingresso della
chiesa; coperture con capriate in legno a vista; il vano scala del
campanile addossato sul lato sinistro della facciata ricavato tra i muri
con larghezza non superiore ai 60 cm; tre ambienti sotterranei ricavati
tra la roccia ed il solaio di calpestio: due sotto il presbiterio ed uno
sotto la campata centrale della navata laterale sinistra, utilizzati
come cimitero locale. Successivamente la chiesa specialmente in epoca
Barocca subisce le trasformazioni che sono il risultato dell’attuale
assetto formale, un genere di architettura che prese carattere dalla
fusione di ordini più disparati, elementi nuovi che si infiltravano con
quelli antichi, un eclettismo che si riesce solo a spiegare quando si
preferisce convertire il vecchio piuttosto che edificare il nuovo. Sulla facciata
anteriore il frontone è tipicamente seicentesco anche se molto semplice,
grazie alla maestria di piccoli artigiani locali che non sono ricorsi
all’uso eccessivo di ghirigori tipico del Rococò, all’interno compaiono
le volte in canne e gesso con decorazioni in bassorilievo, eseguite
sicuramente in occasione di un rifacimento della copertura e della
relativa struttura lignea; compare la tribuna della cantoria anch’essa
in stile seicentesco e decorata con bassorilievi in stucco, su tutte le
pareti si articolano lesene con modanature in scagliola, le stesse
inoltre compaiono sui pilastri a sezione rettangolare, le nicchie votive
tutte a pianta semicircolare sono contornate da cornici, frontoni
seicenteschi ed altri elementi architettonici che vanno dalle piccole
colonne e lesene laterali con capitelli ionici a quelle tortili tipiche
del Barocco.
Il campanile viene restaurato e nell’occasione si effettuano le
stesse trasformazioni che hanno subito le parti romaniche interne della
chiesa: inserimento di paraste e capitelli dorici questa volta scolpite
in pietra, che sono ben visibili sulle facciate dello stesso campanile.
Infine si eseguono tinteggiature di colore avorio su tutte le pareti
e le volte, decorazioni sui pennacchi della cupola e sul medaglione in
bassorilievo alla sommità della stessa e su tutti gli altarini e le
edicole. Nel 1709 nella campata centrale della navata laterale sinistra,
viene eretta la cappella di S. Antonio e nella stessa tra il 1711 ed il
1729 l’arciprete Don Simeone Troilo fece dipingere una immagine del
purgatorio (oggi non visibile). Nel 1809 viene dipinta la volta a
crociera della citata cappella e nel 1890 la stessa cappella viene
restaurata e ridecorata al modo in cui oggi si presenta.
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